PIUMA – “6 di agosto”: la delicatezza del ricordo in una veste pop contemporanea

ott 4, 2025 0 comments
 

Con il nuovo singolo “6 di agosto”, Piuma firma una delle pagine più intime e cinematografiche del suo percorso. Il brano nasce come un flusso emotivo sospeso tra malinconia e luce, dove la canzone d’autore italiana incontra le atmosfere sensuali e notturne del pop internazionale. Un equilibrio raro, costruito con attenzione ai dettagli sonori e alla sincerità del racconto.

“6 di agosto” è un viaggio nella memoria, nel potere evocativo delle date che restano impresse nella nostra vita, quelle che segnano un prima e un dopo. Attraverso una scrittura diretta e melodie che accarezzano, Piuma riesce a trasformare un frammento personale in una storia universale, in cui ognuno può ritrovare un proprio ricordo.

Nell’intervista per Reframe, l’artista racconta le sue influenze – da Battisti a The Weeknd, da Alfa a Mahmood – e riflette su quanto conti oggi custodire le radici della canzone d’autore senza smettere di guardare avanti. Il risultato è un brano che parla con il cuore e suona con la testa, un equilibrio tra introspezione e immediatezza che conferma Piuma come una delle voci più interessanti del nuovo pop italiano.

Le tue influenze spaziano da Battisti a The Weeknd: quali echi di questi mondi si ritrovano in “6 di agosto”?
Di Battisti porto la ricerca melodica e la voglia di dire cose profonde con parole semplici. Dal mondo di The Weeknd invece mi affascinano i suoni notturni e cinematografici. In “6 di agosto” convivono entrambe le anime: la canzone d’autore italiana e una produzione moderna che guarda all’estero.
 
Quanto contano per te le radici della canzone d’autore italiana?
Contano tantissimo. La canzone d’autore italiana è la mia lingua madre musicale: è lì che ho imparato che una canzone può raccontare una storia intera in tre minuti.
 
C’è un artista contemporaneo italiano che senti vicino al tuo percorso sonoro?
Ce ne sono diversi , ad esempio mi sento vicino ad Alfa per la capacità di parlare a più generazioni con sincerità dimostra che si può essere profondi senza essere pesanti.
 
Il pop internazionale invece cosa ti ha insegnato sul modo di costruire un brano?
Mi ha insegnato l’importanza della produzione: ogni dettaglio sonoro può amplificare il senso delle parole. E mi ha mostrato che si può unire intimità e immediatezza, senza rinunciare a nessuno dei due aspetti.
 
Se potessi affidare una tua canzone a un altro interprete, chi vorresti la cantasse?
Mi piacerebbe sentire “6 di agosto” cantata da Cesare Cremonini, Marco Mengoni o
Mahmood  , Francesco Gabbani , Achille Lauro Alfa e in versione femminile direi Noemi o Annalisa  e tanti altri , ho esagerato forse dai .. ma mi piace molto l’idea di poter sentire quelle sfumature che potrebbero dare delle voci così belle e particolari .

Notizie correlate

{{posts[0].title}}

{{posts[0].date}} {{posts[0].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[1].title}}

{{posts[1].date}} {{posts[1].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[2].title}}

{{posts[2].date}} {{posts[2].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[3].title}}

{{posts[3].date}} {{posts[3].commentsNum}} {{messages_comments}}

Modulo di contatto