Con “My Rules”, Nina Duschek mette in
musica la rivincita di chi ha smesso di adeguarsi alle aspettative altrui. Il
brano colpisce per il suo impatto sonoro sporco e potente, dove bassi profondi
e chitarre taglienti si mescolano in una produzione intensa e senza filtri. Il
testo è una presa di coscienza: racconta il momento in cui si smette di cercare
approvazione esterna e si sceglie di essere se stessi, senza compromessi. La
sua voce, graffiante e sicura, guida l’ascoltatore in questa ribellione necessaria.
Un pezzo che lascia il segno e che suona come un promemoria per chiunque abbia
dimenticato il proprio valore.
Nel videoclip, usi simboli come le carte da gioco e la
scacchiera: cosa rappresentano questi elementi nella tua visione artistica?
Volevo usare questi elementi come metafora. La canzone si chiama “My Rules”,
ovvero “le mie regole”. Nel video io le carte le butto in giro, ci faccio
quello che ci voglio, uso i pezzi della scacchiera come voglio io, senza badare
alle regole conformi del gioco stesso. Significa per me andare oltre alle
regole imposte da fuori, e giocare il gioco della vita con le proprie regole,
quello che tu sai che è giusto per te. Gli altri non lo devono capire. Un
piccolo easter egg è anche la Regina di Picche che ho incastrato nelle calze a
rete, che incarna per me l’essenza di una donna che è regina del suo proprio
regno. Per me la Regina dei Cuori è la donna perfetta, quella popolare, quella
che piace a tutti. Infatti, almeno io lo faccio, quando penso alle carte penso
sempre subito ai cuori, come se quello fosse lo status quo. Nella
mia mente, la Regina di Picche è l’opposto di tutto questo. Non cerca di essere
perfetta per gli altri, né di incarnare un ideale imposto. È colei che si sente
giusta così com’è, perché vive seguendo le proprie regole.
Come hai scelto di costruire un contrasto tra l'ambiente grezzo
e la tua carica espressiva nel video?
Secondo me questi due elementi si rafforzano a vicenda. La mia carica
espressiva stessa è molto grezza ed immediata, come il posto stesso in cui
abbiamo scelto di fare il video. Non ci sono tanti ghiri gori ma pura forza e
anche una certa semplicitá. Certo, abbiamo aggiunto delle radio vecchie per
sottolineare anche il fatto che il sound stesso della canzone è ispirato a un
suono vintage, considerando anche tutti gli effetti distorti nella voce, e ho
anche usato colori accesi nel mio abbigliamento focalizzandomi piuttosto sul
rosso e sul blu per dare accenti di colore in un ambiente che all’inizio puó
sembrare cupo, grigio e freddo. Ma penso che entrambi gli elementi emanino la
stessa energia e siano solo l’altra parte della stessa medaglia.
"My Rules" parla di trovare la propria voce dopo
averla persa: hai avuto momenti nella tua vita dove ti sei sentita simile a
quello che racconti nel brano?
Si, era durante una relazione tossica anni fa. Io non sapevo piú cosa era
giusto e sbagliato per me, sentendomi sempre criticata dall’altra persona, come
se tutto ciò che faccio non fosse mai abbastanza. Quello mi ha fatto
precipitare in un ciclo tossico con me stessa, pensando che fossi abbastanza
solo se riuscivo ad assecondare l'altra persona. Il punto è che l’altra persona
mi voleva diversa da quello che sono e aveva aspettative che io non riuscivo
mai a soddisfare. Invece di capire tutto ció, davo la colpa a me stessa e mi
odiavo per non essere in grado di essere abbastanza per qualcuno, sentendomi
sempre sbagliata. Oggi so che la colpa non è mai stata mia. Certo, non sono
perfetta e anch’io ho commesso i miei errori, ma ho capito che ciò che provo e
ciò che mi dice la mia voce interiore sono cose che non dovrebbero mai essere
messe in dubbio. Devo invece trovare un modo per vivere la mia vita in modo che
questa voce possa esprimersi liberamente e che anche gli altri possano
ascoltarla per ciò che è realmente.
Qual è l’aspetto della canzone che ti rende più orgogliosa e che
rappresenta maggiormente la tua autenticità?
Secondo me è il fatto che questa volta ho aggiunto l’elemento della regina.
Prima del ritornello dico “I’m the queen of my kingdom”, sono la regina del mio
proprio regno. Questo è uno statement che una volta avrei avuto difficoltá ad
esprimere, giá solo chiamarmi una regina è qualcosa che sarebbe stato
difficile, appunto, per il mio vecchio sé. Quindi,
sì, aggiungere questo aspetto nella canzone e viverlo in prima persona è stato
un passo importante, un momento in cui mi sono sentita davvero rispecchiata e
ora mi sento pronta a mostrarlo al mondo.
Come pensi che la tua energia e il tuo stile musicale possano
influenzare i giovani che si sentono soffocati dalle aspettative sociali?
Spero che li possa ispirare a seguire la loro propria voce prima di tutto.
Siamo in una societá dove tutti vogliono essere come tutti gli altri (parlando
generalmente, ovviamente!), che è anche naturale, perché ci vogliamo sentire
accolti e far parte di qualcosa. Penso, peró, che sia molto importante sentirsi
amati per quello che si è veramente, senza compiacere gli altri, una relazione,
la societá ecc. Quindi spero che la mia musica possa dare
ai giovani la rassicurazione che non c'è nulla di sbagliato nell'essere diversi,
di andare contro corrente e di farsi far vedere proprio per quello. Anzi,
forse, a volte può essere un modo per svegliare anche gli altri da un sonno
dell'inautenticità, se si è sé stessi e si splende senza compromessi.