Un viaggio sonoro tra ribellione e consapevolezza con “My Rules” di Nina Duschek

mar 17, 2025 0 comments
 

Con “My Rules”, Nina Duschek mette in musica la rivincita di chi ha smesso di adeguarsi alle aspettative altrui. Il brano colpisce per il suo impatto sonoro sporco e potente, dove bassi profondi e chitarre taglienti si mescolano in una produzione intensa e senza filtri. Il testo è una presa di coscienza: racconta il momento in cui si smette di cercare approvazione esterna e si sceglie di essere se stessi, senza compromessi. La sua voce, graffiante e sicura, guida l’ascoltatore in questa ribellione necessaria. Un pezzo che lascia il segno e che suona come un promemoria per chiunque abbia dimenticato il proprio valore.
 
Nel videoclip, usi simboli come le carte da gioco e la scacchiera: cosa rappresentano questi elementi nella tua visione artistica?
Volevo usare questi elementi come metafora. La canzone si chiama “My Rules”, ovvero “le mie regole”. Nel video io le carte le butto in giro, ci faccio quello che ci voglio, uso i pezzi della scacchiera come voglio io, senza badare alle regole conformi del gioco stesso. Significa per me andare oltre alle regole imposte da fuori, e giocare il gioco della vita con le proprie regole, quello che tu sai che è giusto per te. Gli altri non lo devono capire. Un piccolo easter egg è anche la Regina di Picche che ho incastrato nelle calze a rete, che incarna per me l’essenza di una donna che è regina del suo proprio regno. Per me la Regina dei Cuori è la donna perfetta, quella popolare, quella che piace a tutti. Infatti, almeno io lo faccio, quando penso alle carte penso sempre subito ai cuori, come se quello fosse lo status quo. Nella mia mente, la Regina di Picche è l’opposto di tutto questo. Non cerca di essere perfetta per gli altri, né di incarnare un ideale imposto. È colei che si sente giusta così com’è, perché vive seguendo le proprie regole.

Come hai scelto di costruire un contrasto tra l'ambiente grezzo e la tua carica espressiva nel video?
Secondo me questi due elementi si rafforzano a vicenda. La mia carica espressiva stessa è molto grezza ed immediata, come il posto stesso in cui abbiamo scelto di fare il video. Non ci sono tanti ghiri gori ma pura forza e anche una certa semplicitá. Certo, abbiamo aggiunto delle radio vecchie per sottolineare anche il fatto che il sound stesso della canzone è ispirato a un suono vintage, considerando anche tutti gli effetti distorti nella voce, e ho anche usato colori accesi nel mio abbigliamento focalizzandomi piuttosto sul rosso e sul blu per dare accenti di colore in un ambiente che all’inizio puó sembrare cupo, grigio e freddo. Ma penso che entrambi gli elementi emanino la stessa energia e siano solo l’altra parte della stessa medaglia.

"My Rules" parla di trovare la propria voce dopo averla persa: hai avuto momenti nella tua vita dove ti sei sentita simile a quello che racconti nel brano?
Si, era durante una relazione tossica anni fa. Io non sapevo piú cosa era giusto e sbagliato per me, sentendomi sempre criticata dall’altra persona, come se tutto ciò che faccio non fosse mai abbastanza. Quello mi ha fatto precipitare in un ciclo tossico con me stessa, pensando che fossi abbastanza solo se riuscivo ad assecondare l'altra persona. Il punto è che l’altra persona mi voleva diversa da quello che sono e aveva aspettative che io non riuscivo mai a soddisfare. Invece di capire tutto ció, davo la colpa a me stessa e mi odiavo per non essere in grado di essere abbastanza per qualcuno, sentendomi sempre sbagliata. Oggi so che la colpa non è mai stata mia. Certo, non sono perfetta e anch’io ho commesso i miei errori, ma ho capito che ciò che provo e ciò che mi dice la mia voce interiore sono cose che non dovrebbero mai essere messe in dubbio. Devo invece trovare un modo per vivere la mia vita in modo che questa voce possa esprimersi liberamente e che anche gli altri possano ascoltarla per ciò che è realmente.

Qual è l’aspetto della canzone che ti rende più orgogliosa e che rappresenta maggiormente la tua autenticità?
Secondo me è il fatto che questa volta ho aggiunto l’elemento della regina. Prima del ritornello dico “I’m the queen of my kingdom”, sono la regina del mio proprio regno. Questo è uno statement che una volta avrei avuto difficoltá ad esprimere, giá solo chiamarmi una regina è qualcosa che sarebbe stato difficile, appunto, per il mio vecchio sé. Quindi, sì, aggiungere questo aspetto nella canzone e viverlo in prima persona è stato un passo importante, un momento in cui mi sono sentita davvero rispecchiata e ora mi sento pronta a mostrarlo al mondo.

Come pensi che la tua energia e il tuo stile musicale possano influenzare i giovani che si sentono soffocati dalle aspettative sociali?
Spero che li possa ispirare a seguire la loro propria voce prima di tutto. Siamo in una societá dove tutti vogliono essere come tutti gli altri (parlando generalmente, ovviamente!), che è anche naturale, perché ci vogliamo sentire accolti e far parte di qualcosa. Penso, peró, che sia molto importante sentirsi amati per quello che si è veramente, senza compiacere gli altri, una relazione, la societá ecc. Quindi spero che la mia musica possa dare ai giovani la rassicurazione che non c'è nulla di sbagliato nell'essere diversi, di andare contro corrente e di farsi far vedere proprio per quello. Anzi, forse, a volte può essere un modo per svegliare anche gli altri da un sonno dell'inautenticità, se si è sé stessi e si splende senza compromessi.

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