La Tempesta Gentile: intervista alla band emiliana

gen 27, 2024 0 comments
 

La Tempesta Gentile è una band nata nel 2021 che si propone con un'essenziale formula a duo, con l'idea di dare una propria rilettura personale del genere chitarristicamente stratificato per eccellenza, lo shoegaze, utilizzando esclusivamente il basso, supportato dall'effettistica, e la batteria, affiancata da uno strumento denso di risonanze e riverberi come l'handpan.
"Esplorazione" è il singolo d'esordio della band emiliana, pubblicato da Overdub Recordings, che anticipa l'uscita del primo album intitolato "LTG".
 
Per iniziare, potreste presentarvi e raccontarci come è nata la vostra band?
 
Certamente, siamo La Tempesta Gentile, veniamo da Reggio Emilia, e siamo un duo composto da Luca Canei (voce e basso) e Giovanni Artioli (batteria e handpan).
La nostra band è nata nel 2021, e per l'esattezza è composta da due batteristi. Infatti io (Luca), prima di essere bassista e cantante, quale sono nella Tempesta Gentile, ho alle spalle una lunga storia da batterista.
Tuttora suonare la batteria è la mia attività principale, divisa fra le varie band in cui suono e ho suonato, e l'insegnamento in alcune scuole di musica della mia provincia.
Giovanni è stato uno dei miei primissimi allievi, quindi lo conoscevo già da parecchi anni.
Sia musicalmente che umanamente mi sembrava la persona perfetta con cui creare una band.
 
Essere una formazione a duo per noi significa avere dinamiche particolari, sia nella composizione che nell'esecuzione dei nostri pezzi. In partenza è stata una vera e propria sfida.
Per ottenere il muro di suono compatto che vogliamo raggiungere, ci affidiamo largamente all'effettistica, in primo luogo per lavorare il suono del basso, che viene sdoppiato e mandato ad un amplificatore da basso e ad un amplificatore da chitarra, dopo essere stato trasformato passando per la pedalboard. Una cosa molto simile succede con l'handpan, uno strumento particolare, denso di risonanze e riverberi che si presta molto bene all'aggiunta di effetti.
Il tutto vuole essere la nostra strada per creare un suono personale e riconoscibile.
 
Che genere musicale caratterizza la vostra band? Avete influenze particolari che vi hanno ispirato nel vostro percorso musicale?
 
E' sempre difficile definirsi in un genere, spesso può essere fuorviante e non a fuoco del tutto, noi sicuramente ci sentiamo più vicini allo shoegaze, quello della prima ondata di inizio anni 90.
Di sicuro tante band che ci hanno influenzato vengono da quel periodo, i primi nomi che vengono in mente sono ovviamente Ride, My Bloody Valentine, Catherine Wheel, Slowdive, Adorable, solo per citarne alcuni, siamo anche grandi estimatori dei Soda Stereo (l'unica cover che proponiamo ai nostri concerti è un pezzo loro), trovando davvero interessante l'accostamento fra un genere tipicamente anglofono come lo shoegaze, e una lingua neolatina, cosa che proviamo a fare anche noi nel nostro piccolo.
In generale tutto il rock alternativo dei primi anni 90 per noi è un'importante fonte di ispirazione, ma se dovessimo elencare ogni influenza possibile, toccheremmo sicuramente molti anche generi, completamente differenti e in diverse decadi. 
 
Ci potete raccontare il processo creativo dietro a “Esplorazione” il vostro singolo d'esordio? Come è nata l'idea e come avete lavorato insieme per portarla a compimento?
 
Il processo creativo dietro ad Esplorazione è più o meno lo stesso di tutti i nostri pezzi, ovvero da un'idea di partenza sviluppiamo la parte musicale direttamente in sala prove, poi di seguito vengono aggiunti i testi. La prima scintilla che crea il pezzo, il più delle volte è casuale, o viene da un appunto catturato su qualche supporto.
In seguito jammando insieme in sala prove sull'idea iniziale, pian piano dall'improvvisazione si iniziano a fissare le prime idee, e il pezzo inizia a crescere.
In ogni modo la musica deve sempre venire per prima e il testo ne deve essere influenzato direttamente, per noi funziona sempre così.
 
Parlando di esperienze dal vivo, come descrivereste l'energia dei vostri concerti? Ci sono momenti che ricordate in modo particolare?
 
Per quanto riguarda i live siamo tuttora un vero e proprio work in progress, siamo al nostro esordio assoluto, e le prime vere date arriveranno da questa primavera. Abbiamo già assaggiato il palco qualche volta soprattutto per testare la consistenza della nostra proposta a livello di sound, oltre che per rodaggio nostro e della strumentazione. Siamo davvero contenti del risultato e non vediamo l'ora di partire.
 
Avete già in mente progetti futuri o nuove direzioni musicali che vorreste esplorare?
 
Come detto per ora siamo sul pezzo soprattutto per gli imminenti live. In ogni caso non stiamo mai fermi, continuiamo sempre a scrivere pezzi nuovi, e li proporremo sicuramente ogni volta che potremo. L'esperienza della band è quello che ti porta ad evolverti, l'importante è assecondare ogni pulsione ed evolversi in modo naturale, vedremo in quali direzioni.

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