Nubi Sparse svelano il loro nuovo singolo: "Esco". Intervista

In questa intervista con la band vicentina Nubi Sparse, parleremo del loro ultimo singolo intitolato "Esco". Questo brano trasmette due sentimenti diversi. Da un lato, c'è l'ansia di sentirsi intrappolati nella routine e nelle difficoltà della vita quotidiana. Dall'altro lato, c'è la tranquillità di trovare sollievo nella serenità della sera, un momento sicuro che ci separa dalla frenesia dei giorni. Con un tocco di malinconia, il brano riflette su come la luce del giorno metta in evidenza le nostre insicurezze e il senso di inadeguatezza che tutti noi sperimentiamo mentre viviamo le nostre vite. Ma quando cala il buio, c'è la possibilità di dimenticarci per un attimo di ciò che gli altri si aspettano da noi, di abbandonare le aspettative altrui. Tuttavia, alla fine, i lampioni si spengono, la luce ritorna, ed è di nuovo lunedì, tornando alla routine quotidiana.

 
Ciao ragazzi, come siete cambiati dal vostro esordio ad oggi?
Siamo cambiati molto, e ne è testimone il fatto che abbiamo cambiato nome: inizialmente le composizioni erano tendenzialmente rock, con i testi in lingua inglese, mentre ora ci siamo lanciati verso l’indie italiano.
Sul come siamo cambiati, poi, speriamo in meglio!
 
A quale artista vi siete ispirati nel corso degli anni?
Veniamo tutti da realtà musicali piuttosto diverse ed isolare un singolo artista sarebbe veramente troppo difficile, per cui facciamo una breve lista:
Red Hot Chilli Peppers, Arctic Monkeys, Nirvana, Cremonini (Lunapop), The Kooks, Tame Impala, Willie Peyote e i Pinguini tattici nucleari.
 
In che modo nasce una vostra canzone?
Generalmente parte tutto da un motivetto, una piccola linea vocale che viene proposta da Annie, la nostra cantante: da lì tutti insieme collaboriamo nel costruire una struttura solida per il brano, e pian piano la raffiniamo per avere un brano completo.
 
Ci parlate di come è nato il nuovo singolo “Esco”?
Esco è il nostro primo singolo ed è forse quello che più rappresenta il messaggio che vogliamo trasmettere. Nasce da un giro di chitarra sperimentato diverso tempo fa senza trovare un’idea concreta per portarlo avanti. Essendo consapevoli della potenzialità che potesse avere, gli abbiamo dato una seconda possibilità e grazie al testo che ne è venuto fuori,  siamo riusciti a completarlo. Esco parla di noi, di come affrontiamo le giornate, di come cerchiamo di sfuggire dalla monotonia e pesantezza della vita di tutti i giorni, una fuga dalla realtà quotidiana che trova nella sera un momento di serenità e di spensieratezza, sia in solitudine, sia in compagnia delle persone a cui vogliamo bene.
 
Cosa ne pensate del panorama musicale italiano?
 Viviamo in un paese che, seppur ogni tanto faccia fatica a valorizzarlo, respira arte, e in particolare respira musica di ogni genere: siamo felici di poter respirare quest’aria e di vivere un momento musicale sicuramente particolare, che ha portato alla luce artisti e generi che prima erano rilegati all’underground.
Unica pecca, e qui mi allaccio già alla prossima domanda, è la difficoltà come artista emergente nello trovare spazi e occasioni in cui farsi conoscere.
 
Che difficoltà avete avuto nel trovare il vostro spazio?
Le occasioni per suonare live, che noi crediamo essere ancora il miglior modo per farsi conoscere e creare un legame con chi ci ascolta, sono sempre più rare, in particolare eventi dove il pubblico è interessato a scoprire nuovi artisti e sonorità. Quindi, per riassumere, trovare degli spazi in eventi dedicati alla musica da emergenti è tuttora la nostra principale difficoltà.
 
Avete già in programma date live?
Sì, abbiamo già un paio di date live imminenti nei pressi del nostro comune, e ne stiamo pianificando delle altre per il periodo invernale; stiamo anche cercando di dedicare più tempo alla composizione, visto che il nostro principale obiettivo al momento è di arrivare ad avere una tracklist composta completamente da pezzi originali.