Intervista alla cantautrice Irene Olivier per il singolo “Valentina”

lug 13, 2023 0 comments

“Valentina” è il nuovo singolo di
Irene Olivier, attualmente disponibile in radio e in digitale. Il brano tratta una tematica molto attuale, quella dell’amore malato e le sue conseguenze, e rappresenta un punto di svolta per la cantautrice che da tempo desiderava scrivere un testo in italiano, ma senza perdere quella che è la musicalità internazionale che ha sempre contraddistinto la sua produzione musicale fino ad ora.
 
Per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei.
 
Ciao Irene, com’è nata la tua attitudine verso la musica?
Diciamo che mi ha accompagnata fina da piccola. La musica c’è sempre stata.
Grazie ai miei genitori, sono sempre stata immersa nella musica. Dalla classica al rock si è sempre ascoltato tanto e di tutto a casa nostra.
Fin da ragazzina poi mi è sempre piaciuto cantare e provare a mettere i miei pensieri in versi.
Il passaggio però dal puro canto per piacere personale alla discografia, è arrivato circa 3 anni fa’, quando ho iniziato a collaborare con Marco Gabrielli, il mio produttore, dell’etichetta StragerArts.
 
A quale artista ti sei ispirata nel corso degli anni?
I miei Artisti di riferimento sono Skin e gli Skunk, i Muse e Billie Eilish. Mondi molto lontani tra loro, ma sono obiettivamente gli Artisti cui mi ispiro di più in un modo o nell’altro e che sono sicura continueranno a infleunzarmi.
 
In che modo nasce una tua canzone?
Devo dire che quasi tutte le mie canzoni, Valentina compresa, sono nate più o meno nello stesso modo. Marco Gabrielli compone inizialmente la musica, o una parte di una futura canzone, ed io in base a quello che quella musica mi ispira, costruì intero testo. A volte un semplice suono mi rimanda a una parola, e da quella parola nasce l’intera storia.
 
Ci parli di come è nato il tuo nuovo singolo “Valentina”?
Parafrasando il grande Vasco, ti posso dire che Valentina “è venuta fuori già con le parole”. Sembra una cosa trita e ritrita, ma banalmente, per quel che riguarda il testo, (che è la parte della canzone che scrivo io) è uscito quasi tutto di getto.
Era il 14 febbraio, San Valentino, e stavo buttando giù qualche pensiero. Stavo pensando a quanti mazzi di rose sarebbero stati regalati in quel giorno. E chissà quanti tra questi, da uomini violenti, ossessivi, oppressivi. Da lì l’idea della “rosa insanguinata” a rappresentare l’amore violento, che non è amore; “ti regalo un fiore, ma ti lascio un livido”.
Questa è la storia di come è nata Valentina. E il titolo, adesso l’avete già capito…
 
Cosa deve aspettarsi chi ascolterà il tuo nuovo singolo?
Deve aspettarsi una canzone pop-rock, che potrebbe sembrare una ballata (anche se ballad tecnicamente non è) anni ’90, perché io sono un po’ boomer nell’animo 😉 Però c’è tanta elettronica negli arrangiamenti, che rende il tutto un po’ più “fresco”.
 
Il videoclip di “Valentina” descrive il concetto di “rosa insanguinata”. Ce ne vuoi parlare.
Il videoclip è nato da un’idea mia e di Marco Gabrielli.
Siamo partiti dal concetto dei fiori, le rose rosse, che però sono rappresentate da petali sparsi, e che si rivelano poi essere sporchi di sangue. 
I petali insanguinati sono proprio il simbolo dei “fiori violenti” che non si trovano in normali vasi o raccolti in bellissimi mazzi, ma sparsi a terra, da spazzare via, assieme alla violenza.
 
Prossimi impegni?
Sì, sicuramente ci sarà un album che includerà Valentina, così come i due singoli precedenti di fine 2022, Beautiful Liar e Black Van, che avevo escluso dal mio primo album, per una questione di generi e sound.
Però è veramente ancora troppo presto per dare altri dettagli.

 

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