Il disco privilegia la sonorità della lingua inglese, ma non trascura la scelta di testi dai contenuti importanti, enigmatici e al tempo stesso capaci di evocare visioni, emozioni, epifanie.
Brani come Fly, Bring back the magic, Radio sky, title track dallo stile e dal testo minimalista, ripetuto come un mantra, nascono da una visione lucida e cupa di una contemporaneità che col suo consumismo sfrenato, anche culturale, che mastica e sputa tutto in fretta senza trattenere nulla, schiaccia l’individualità, svuota di senso, deprime; le tracce di Radio Sky pur riflettendo e fotografando questa “terra desolata”, nel pubblico come nel privato, tramite immagini o attraverso i pensieri dei suoi protagonisti (Fly, Dance in the night, Children off the beat, Walls of love) invocano anche una reazione contraria(Smile, Love of my life), reclama la necessità di un ritorno alla “magia” e all’ “incanto” nella vita reale (Bring back the magic), esprime un desiderio di rinnovamento magari grazie al potere catartico e dionisiaco della musica (Radio sky).
Valente: da oggi c’è “Radio Sky”
mar 24, 2023
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