Atipico: un esordio “Eterno”

Romantico, lineare nella sa forma pop, senza scossoni e senza neanche grandi ricerche di suono. Siamo nella terra dei tanti ma con un piglio personale maturo e coerente con la sua giovane età, età fatta di riferimenti, di emozionanti eccessive e tanto altro. Andrea D’Orazio pubblica “Eterno” firmandosi con un moniker assai poco in linea poi con la proposta: Atipico. disco che sicuramente non vende quel che non ha da vendere e anzi, onore al merito, sa pienamente interpretare il suo ruolo, sa stare al suo posto e sa anche come dare il giusto peso ad un pop che tutto sommato non porta chissà quale rivoluzione. Un disco pulito. L’inizio di un percorso.

 
Il pop resta sempre un punto fermo. Tu che ne pensi? Oggi poi che viene messo alla gogna di mille trasgressioni…
Credo che il pop rappresenti lo stile e il modo per far arrivare dei messaggi di tanti tipi ad un pubblico molto ampio e trasversale, e forse proprio per questo che è amato e odiato al tempo stesso
 
Molto dopo Sanremo, dunque a mente fredda: pensi ci sia evoluzione o comunque il solito rimestare ingredienti famosi?
Il modo di fare musica non ha subito moltissimi cambiamenti anche perchè in questi anni non ci sono stati cambiamenti importanti culturali a livello umano. tutto ciò che si sente in radio o in mainstream è abbastanza uniforme soprattutto in termini di sound, poi possiamo sicuramente trovare modi diversi di utilizzare un linguaggio questo sì.

 

Atipico oggi che tipo di pop suona secondo te? Classico o proiettato al futuro? 

Molto classico, mi piacerebbe essere confortevole per coloro che hanno ancora voglia di ascoltare i testi, di lasciarsi coinvolgere da un ritornello e di sentire strumenti suonati..oggi non è molto facile ma credo ci siano ancora persone disposte ad ascoltare e sentirsi al sicuro in un artista o canzone. 

Che bella questa copertina: cos’è quella luce? 

È il centro del disco, è la cosa che ho rincorso in questi anni e per renderla visibile in superficie sono dovuto andare a fondo, soprattutto dentro me stesso.