Morea: un omaggio al coraggio e alla crescita con “Una ragione di più”

dic 31, 2024 0 comments

Morea ci sorprende con la sua rivisitazione di “Una ragione di più”, il celebre brano reso immortale da Ornella Vanoni. Con sensibilità artistica e una voce capace di toccare le corde più profonde dell’anima, l’artista riporta alla luce il capolavoro scritto da Franco Califano, Luciano Beretta e i fratelli Reitano, rinnovandolo con un sound pop rock arricchito da suggestioni elettroniche.

Il singolo racconta il difficile atto di lasciare qualcosa di amato, nonostante il desiderio di restare, trasformando una scelta dolorosa in un atto di coraggio. Morea ci invita a esplorare queste emozioni attraverso la sua interpretazione unica, che unisce modernità e rispetto per l’opera originale.

"Una ragione di più" parla del dolore di un distacco necessario per il proprio bene. Come hai vissuto questa tematica nella tua vita personale e come l’hai trasferita nella tua interpretazione?
Ho vissuto il tema del distacco come un momento di crescita e consapevolezza, affrontando scelte difficili per proteggere il mio equilibrio. Trasferire questa esperienza nella mia interpretazione di Una ragione di più è stato naturale: ogni nota e ogni parola portano il peso di quelle emozioni vissute, trasformando il dolore in una forza che spinge a ricominciare, proprio come ho fatto nella mia vita.

Nel tuo EP, hai unito elettronica, pop rock e il patrimonio della musica italiana. C’è un genere o una contaminazione sonora che sogni di esplorare in futuro?
In futuro mi piacerebbe esplorare il mondo della trap, combinandolo con il pop rock e l’elettronica che già caratterizzano la mia musica. Credo che la trap, con i suoi ritmi incisivi e testi diretti, possa offrire una nuova dimensione espressiva, creando un contrasto interessante con le sonorità più melodiche e intime che amo. Sarebbe un modo per sperimentare e spingere i confini del mio stile, mantenendo sempre un legame con il patrimonio musicale italiano.

Il tuo progetto omaggia grandi artisti del passato. Se potessi collaborare con uno di loro, chi sceglieresti e perché?
Se potessi collaborare con un’artista del passato, sceglierei Gianna Nannini.
La sua voce potente e graffiante, unita alla sua capacità di trasmettere emozioni crude e autentiche, mi ha sempre ispirata. Lavorare con lei significherebbe unire due anime diverse ma complementari, mescolando la sua energia rock con la mia sensibilità artistica. Sarebbe un modo incredibile per creare qualcosa di intenso e senza tempo.

La forza narrativa di “Una ragione di più” emerge anche nella semplicità del piano sequenza del videoclip. Quali emozioni hai voluto trasmettere con questa scelta minimalista ma d’impatto?
Con il piano sequenza del videoclip di Una ragione di più, ho voluto trasmettere autenticità e vulnerabilità. La scelta minimalista permette di mettere al centro le emozioni, senza distrazioni, rendendo ogni sguardo e ogni movimento carico di significato. Volevo che lo spettatore si sentisse immerso nella storia, vivendo con me quel dolore e quella forza necessari per affrontare un distacco e trovare una nuova strada.

La scelta di reinterpretare classici sembra quasi un invito al pubblico a riscoprire la musica italiana in una chiave moderna. Quale messaggio vorresti lasciare alle nuove generazioni attraverso il tuo lavoro?
Penso che i classici abbiano un messaggio universale che può ancora toccare il cuore, e spero che il mio lavoro in questo caso possa mostrare come la musica di ieri possa continuare a parlare alle persone di oggi.

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