Oggi siamo in compagnia di Angelo Iannelli, l'artista dietro il coinvolgente brano "Vicini Margini". In questa intervista, esploriamo il mondo onirico in cui passato e presente si fondono, raccontando una relazione vissuta al di fuori dei confini convenzionali della vita e della società. I "vicini margini" diventano il palcoscenico di una prossimità alla felicità, anche quando ci si allontana, e la nostalgia di questi margini emerge potentemente: "Sto bene senza te/anche se/mi cercavo dentro te". Un viaggio emozionante nei delicati equilibri della ricerca interiore e della felicità.
Come è nata la tua passione per la musica e quali artisti hanno maggiormente influenzato il tuo percorso artistico?
Francesco De Gregori su tutti. Poi Rino Gaetano,
Bennato e quasi tutto il cantautorato degli anni Settanta. Credo che la mia
passione sia nata proprio ascoltando questi grandi artisti.
Quando
hai iniziato a sentire la necessità di raccontare la tua vita in musica?
Intorno ai quindici anni è iniziato il mio percorso
artistico, prima con lo studio del pianoforte, in seguito anche con quello della
chitarra.
Qual
è il tuo primo ricordo legato alla musica?
Direi i vinili a casa di mia nonna.
Parliamo
del tuo nuovo singolo "Vicini Margini". Quali temi tratta e cosa ti
ha spinto a scegliere questo titolo?
Presto la voce a un personaggio, a un Io poetante che racconta una relazione vissuta in
un'eterotopia, appena fuori i confini della vita e della società, ai “vicini
margini”, dove si stava bene proprio perché sospesi a un passo dalla felicità, “come
Roby Baggio negli USA”.
Come
artista, quanto ritieni importante la ricerca e la sperimentazione di nuove
sonorità?
È proprio una necessità quella di aggiornarmi
continuamente e di variare la forma delle mie creazioni. La ripetitività mi
uccide.
Qual
è l’insegnamento più importante che hai appreso fino adesso dalla musica?
Che è sempre
meglio rimanere fedeli alle proprie convinzioni; ad esempio, anche se in
controtendenza, ho sempre avuto un totale disinteresse per i talent televisivi,
per i contest e per le gare in generale: non solo non ho mai partecipato a gare
di alcun tipo, ma non mi sono mai proposto. Credo che l’arte debba rimanere
assolutamente sempre distante da qualsivoglia tipologia di competizione.
Ci
sono novità che vorresti condividere in anteprima con i nostri lettori?
Sto studiando la possibilità di pubblicare un album, vedremo quale forma prenderà quest’idea.