Scatti sonori: intervista ai Cosmedia per il disco “Dal Momento Che”

nov 26, 2023 0 comments

“Dal Momento Che”
è il disco d'esordio dei Cosmedia. In questo viaggio musicale, gli artisti ci guidano attraverso una serie di ritratti emotivi che esplorano il complesso labirinto delle relazioni umane.
 
“Dal Momento Che”: un viaggio fotografico nell'anima umana
Questo album si propone come una raccolta di istantanee emotive, dove ogni traccia corrisponde a uno sguardo unico su un tema universale: il senso di inadeguatezza nel labirinto intricato delle relazioni interpersonali. Come abili fotografi, i Cosmedia ci offrono una varietà di prospettive, dalle intense inquadrature ravvicinate di "Impossibile da amare" e "Saudade" alle panoramiche emotive di "Magari" e "Puzzle". Le foto sfocate di "Marzo ed io" e "Dinamiche" catturano la sfida di essere riconosciuti, mantenendo la difficoltà come elemento centrale.

Un'arte sonora ispirata alle radici alternative e oltre
Musicalmente, 
“Dal Momento Che” attinge da un vasto repertorio, con chiari omaggi agli ampi filoni dell'alternative rock degli anni '90 e '00. Tuttavia, l'album va oltre, attingendo alle influenze della scena post-punk di fine anni '80. Le linee vocali, sottilmente pop, aggiungono un tocco di colore all'esperienza, creando un mix sonoro che affascina ed esplora nuovi orizzonti.
 
Un'opera in cui il visivo e l'uditivo si fondono, “Dal Momento Che” è più di un semplice album; è un'esplorazione profonda delle emozioni umane, catturate attraverso l'obiettivo affinato dei Cosmedia.
 
Intervista ai Cosmedia



Grazie per essere con noi oggi, Cosmedia. Cominciamo con il vostro nuovo disco, "Dal Momento Che". Qual è il messaggio principale che volete trasmettere con questo album?
Ciao e grazie a voi! Per prima cosa, noi intendiamo la musica più come un tramite per nuove sensazioni, mentali e fisiche, che come un modo per trasmettere un messaggio preciso.
È un album che parla di tante cose, di come si possono affrontare situazioni sociali e sentimentali scomode ma soprattutto di come non si possono affrontare. A volte semplicemente non c’è soluzione, quindi i nostri brani affrontano tutto ciò che si prova nel mentre, senza fornire particolari messaggi, non abbiamo un playbook.
 
Come avete affrontato la scrittura delle canzoni e la produzione dell'album?
La scrittura delle canzoni ha abbracciato un periodo di tre anni, la produzione diversi mesi e la post – produzione (a livello di grafica, strategie di lancio, videoclip) quasi due anni, quindi mi verrebbe da rispondere “con molta fatica”. Quando si tratta del primo album e non hai idea di chi sarà il tuo pubblico, quale sarà il tuo apprezzamento, se ci sarà posto per te sul mercato e come se non bastasse ti rendi conto del lavoro che c’è da svolgere inizi a sentirti quasi perso, puoi soltanto avere una fiducia enorme in ciò che fai e nelle persone che ti circondano.
 
Qual è il fil rouge e quali sono le peculiarità stilistiche di questo disco?
Il fil rouge, da un punto di vista contenutistico, penso sia abbastanza chiaro. Tutti i brani affrontano il momento in cui si entra in conflitto con altre persone, importanti o meno, e tutto ciò che scaturisce da questo conflitto.
A livello stilistico abbiamo cercato di attingere a un’ampia gamma di stili musicali, essendo noi in primis degli ascoltatori ossessivi di musica di diversi decenni, dagli anni ’60 a oggi, e senza troppe barriere sui generi. Così facendo, cerchiamo di raggiungere il nostro principale obiettivo, che è creare qualcosa di nuovo.
 
Cosa ne pensate del panorama musicale italiano?
Sul panorama musicale italiano all’interno della nostra band non la pensiamo tutti allo stesso modo, quindi è difficile rispondere a questa domanda senza trascurare le opinioni di nessuno. Non c’è una band o un artista italiano contemporaneo che abbraccia i nostri gusti in maniera collettiva, ma attingiamo da varie ispirazioni nei generi più disparati. Sicuramente il panorama musicale italiano ha bisogno di una forte spinta verso qualcosa di nuovo, pochi artisti stanno riuscendo a lavorare in quella direzione.
 
Che difficoltà avete avuto nel trovare il vostro spazio?
Intanto, credo che il nostro spazio dobbiamo ancora trovarlo. Il mercato discografico oggi è molto ampio e c’è davvero tanto da ascoltare; tuttavia, non crediamo di dover dividere parte del nostro pubblico con band simili a noi e né tantomeno sentiamo che qualcuno possa toglierci spazio, stiamo solo cercando di fare qualcosa di nuovo e diverso, sperando che piaccia alla gente.
 
Quali sono i vostri piani futuri dopo il lancio di "Dal Momento Che"?
Il piano più importante è produrre un disco più bello dell’ultimo, e questo sarà il piano finché continueremo a fare musica. Sperimenteremo con i generi e amplieremo il nostro sound sperando di emozionare più persone possibili.

ASCOLTA IL DISCO "DAL MOMENTO CHE"

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