In questa intervista, la cantautrice padovana Sara Sgarabottolo ci presenta il suo nuovo singolo "Non mi lasciare d'estate". Questa canzone incarna la bellezza delle chitarre sognanti, che ci trasportano in un mondo di emozioni profonde. Il testo, nato da un tradimento, è un tocco di sincerità che fa riflettere sulle dinamiche delle relazioni umane. "Non mi lasciare d'estate" ci ricorda che l'estate, con la sua leggerezza, può essere solo un pretesto per non affrontare la fine di una storia. Un brano che tocca il cuore e la mente, invitandoci a guardare dentro di noi stessi.
Ciao Sara, com’è nata la tua attitudine verso la musica?
Ciao!
La mia passione per la musica nasce dalla mia famiglia. Mio padre è un batterista amatoriale ed è stato lui a farmi scoprire questo mondo. Ho cominciato suonando la chitarra acustica, solo dopo mi sono concentrata sul canto. In realtà, mi sono formata principalmente sul campo: suonare dal vivo con tanti musicisti molto più esperti di me è stato fondamentale per scoprirmi e migliorarmi.
A quale artista ti sei ispirata nel corso degli anni?
Per me l’intera scena del cantautorato italiano è stata molto importante e soprattutto rivelatrice, farei davvero fatica a scegliere solo un artista. I miei punti di riferimento sono Battisti, Dalla, De Gregori, ma anche Vasco e Cremonini. Poi sono una fan sfegatata del rock anni Settanta e della black music.
Per me l’intera scena del cantautorato italiano è stata molto importante e soprattutto rivelatrice, farei davvero fatica a scegliere solo un artista. I miei punti di riferimento sono Battisti, Dalla, De Gregori, ma anche Vasco e Cremonini. Poi sono una fan sfegatata del rock anni Settanta e della black music.
In che modo nasce una tua canzone?
Spesso perché in primis c’è un’emozione forte. A volte ci sono degli avvenimenti che mi toccano più del solito. Basta una carezza, un sorriso o un discorso che è stato fatto: parto da lì e cerco di ascoltare attentamente il mio istinto, che la maggior parte delle volte trascuro.
Spesso perché in primis c’è un’emozione forte. A volte ci sono degli avvenimenti che mi toccano più del solito. Basta una carezza, un sorriso o un discorso che è stato fatto: parto da lì e cerco di ascoltare attentamente il mio istinto, che la maggior parte delle volte trascuro.
Ci parli di come è nato il tuo nuovo singolo “Non mi lasciare d’estate”?
Ho cominciato a scrivere “Non mi lasciare d’estate” quasi un anno e mezzo fa, anche se era completamente diversa da quello che è ora. Inizialmente volevo che fosse una canzone di quelle fatte per essere ascoltate in macchina; un po’ folk, da road movie. Solo dopo, quando il testo ha iniziato a prendere forma, ho deciso che avrebbe parlato della fine di una storia d’amore e lo scenario padovano è venuto da sé.
Ho cominciato a scrivere “Non mi lasciare d’estate” quasi un anno e mezzo fa, anche se era completamente diversa da quello che è ora. Inizialmente volevo che fosse una canzone di quelle fatte per essere ascoltate in macchina; un po’ folk, da road movie. Solo dopo, quando il testo ha iniziato a prendere forma, ho deciso che avrebbe parlato della fine di una storia d’amore e lo scenario padovano è venuto da sé.
Cosa deve aspettarsi chi ascolterà il tuo nuovo singolo?
Un testo intimo che racconta una storia vera. È un brano molto emotivo che spero saprà toccare le corde delle persone, come ha fatto con le mie.
Un testo intimo che racconta una storia vera. È un brano molto emotivo che spero saprà toccare le corde delle persone, come ha fatto con le mie.
Hai già in programma date live?
No, ma sono alla ricerca.
No, ma sono alla ricerca.
