Dal liceo inizialmente. Quando mi sono imbattuto in Platone e il suo “mondo delle idee” (appunto l’Iperuranio) mi ha colpito molto. Anni dopo l’ho usato come pseudonimo perché incarnava la mia filosofia sull’arte: non inventiamo niente ma mescoliamo cose che già esistono in maniera nostra.
In maniera del tutto casuale. Ho capito che potevo cominciare a suonare la chitarra partendo da un libro di accordi. Ne ho imparati due, tra i più semplici. Mi è uscita una canzone. Che tra l’altro è presente nel mio primo disco “Postimpressionismo”, uscito a oltre 15 anni dalla scrittura di quel brano.
Come chiunque ho subito tante influenze ma mai consapevolmente. Ho sempre cercato di scrivere e realizzare i miei pezzi nel modo più genuino possibile.
Poi è da anni che mi dicono “sembri i Subsonica”, cosa che oltretutto non mi dispiace, li apprezzo molto. Solo che non li sento nella top ten della mia ispirazione.
Ci sono maggiormente i Beatles, Silvestri, i Bluvertigo o gli Scisma di Paolo Benvegnù.
Anarchia totale. Posso voler scrivere di qualcosa che ho dentro e mettermi lì a scrivere oppure può venirmi un motivetto in testa mentre suono o fumo in terrazzino oppure una frase estemporanea attorno alla quale costruisco un pezzo, cercando di capire dove andare a parare.
Nel mio prossimo disco tratterò tante tematiche dicendo cose che non si dicono mai. In questo caso volevo parlare di musica e ne ho approfittato per sfogarmi in riferimento a quella marea di canzoni senz’anima costruiti attorno a delle belle paroline esotiche. Non posso farci nulla, a me piace dire qualcosa. Magari una cosa leggera. Ma dire qualcosa.
Un’intro che fa pensare a un singolone estivo. Una strofa che ti può suonar bene ma se ascolti le parole qualcosa non va. Una sberla di ritornello che se l’ascolti un paio di volte ti rimane lì. Ahah...
No. A parte che in post-covid per i nometti tipo il mio è dura, sono più concentrato nella realizzazione del disco. Se suonerò sarà perché è spuntata una bella data “elettrica” dove poter tirar fuori l’energia che mettiamo in sala prove coi musicisti che mi accompagnano. Altrimenti sarà per un’altra volta...