L’Iperuranio si racconta in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “Esotica”

mag 30, 2023 0 comments
 

“Esotica” è il terzo singolo estratto dal prossimo album “La Verità è un’Altra”, un brano che parla di canzoni e lo fa, in tipico stile iperuranico, in modo dissacrante. Abbiamo intervistato per voi il cantautore triestino Nicola Bertocchi, alias L’Iperuranio. Ecco cosa ci ha raccontato:
 
Tu ti chiami Nicola Bertocchi, alias L’Iperuranio. Da dove nasce il tuo nome d’arte?
Dal liceo inizialmente. Quando mi sono imbattuto in Platone e il suo “mondo delle idee” (appunto l’Iperuranio) mi ha colpito molto. Anni dopo l’ho usato come pseudonimo perché incarnava la mia filosofia sull’arte: non inventiamo niente ma mescoliamo cose che già esistono in maniera nostra.
 
Com’è nata la tua attitudine verso la musica?
In maniera del tutto casuale. Ho capito che potevo cominciare a suonare la chitarra partendo da un libro di accordi. Ne ho imparati due, tra i più semplici. Mi è uscita una canzone. Che tra l’altro è presente nel mio primo disco “Postimpressionismo”, uscito a oltre 15 anni dalla scrittura di quel brano.
 
A quale artista ti sei ispirato nel corso degli anni?
Come chiunque ho subito tante influenze ma mai consapevolmente. Ho sempre cercato di scrivere e realizzare i miei pezzi nel modo più genuino possibile.
Poi è da anni che mi dicono “sembri i Subsonica”, cosa che oltretutto non mi dispiace, li apprezzo molto. Solo che non li sento nella top ten della mia ispirazione.
Ci sono maggiormente i Beatles, Silvestri, i Bluvertigo o gli Scisma di Paolo Benvegnù.
 
In che modo nasce una tua canzone?
Anarchia totale. Posso voler scrivere di qualcosa che ho dentro e mettermi lì a scrivere oppure può venirmi un motivetto in testa mentre suono o fumo in terrazzino oppure una frase estemporanea attorno alla quale costruisco un pezzo, cercando di capire dove andare a parare.
 
Ci parli di come è nato il tuo nuovo singolo “Esotica”?
Nel mio prossimo disco tratterò tante tematiche dicendo cose che non si dicono mai. In questo caso volevo parlare di musica e ne ho approfittato per sfogarmi in riferimento a quella marea di canzoni senz’anima costruiti attorno a delle belle paroline esotiche.  Non posso farci nulla, a me piace dire qualcosa. Magari una cosa leggera. Ma dire qualcosa. 
 
Cosa deve aspettarsi chi ascolterà il tuo nuovo singolo?
Un’intro che fa pensare a un singolone estivo. Una strofa che ti può suonar bene ma se ascolti le parole qualcosa non va. Una sberla di ritornello che se l’ascolti un paio di volte ti rimane lì. Ahah...
 
Hai già in programma concerti e date live?
No. A parte che in post-covid per i nometti tipo il mio è dura, sono più concentrato nella realizzazione del disco. Se suonerò sarà perché è spuntata una bella data “elettrica” dove poter tirar fuori l’energia che mettiamo in sala prove coi musicisti che mi accompagnano. Altrimenti sarà per un’altra volta...

 

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