Gli Stanislao Sadlovesky ci raccontano Il declamatore: “Volevamo creare un personaggio senza tempo né luogo, dietro il quale occultarci”

feb 23, 2024 0 comments

“Il declamatore” è il debut album dei Stanislao Sadlovesky, un viaggio profondo nell'inconscio, una vera e propria esperienza sensoriale che trascende i confini della musica convenzionale.
 
 
Qual è il significato dietro il nome della vostra band, Stanislao Sadlovesky, e come si collega alla visione artistica de "Il Declamatore"?
Volevamo creare un personaggio senza tempo né luogo, dietro il quale occultarci. Il Declamatore è proprio lui, Stanislao Sadlovesky, venuto ad ipnotizzarci come un subdolo seducente incantatore di serpenti.
 
“Il Declamatore” racconta di un viaggio profondo nell'inconscio. Come nasce e come avete selezionato le 10 storie da condividere nel disco?
Nasce spontaneamente, lasciandosi andare senza freni. Le 10 canzoni sono nate una dopo l'altra senza sforzo, senza sostanziali modifiche. Ad un certo punto abbiamo sentito che l'album c’era e non andava più toccato. La bestia andava liberata. Il viaggio doveva essere intrapreso.
 
Quali sono le principali tematiche affrontate in questo lavoro?
È una visione cosmica in cui ognuno sceglie il suo percorso. L'ideale sarebbe godersi il viaggio distesi su un tappeto volante, ma allo scopo potrebbe andar bene anche l’intimità della propria stanzetta. Questo lavoro ci ha portato a creare un mondo che vuole essere alternativo all'eterno ridondante disgustoso neorealismo. Ma tanti ascoltatori vi ritrovano anche delle loro esperienze concrete o la nuda e cruda realtà. Quindi, alla fine, ognuno lo farà suo, come è giusto che sia.
 
In che modo avete lavorato per trascendere i confini della musica convenzionale in questo album?
È stato semplicissimo. Ci siamo buttati e divertiti. Senza freni. È stato l’incontro di due mondi che si sono ritrovati a crearne un terzo, che vivesse di vita propria.
 
Come sperate che questo album influenzi o interagisca con l'ascoltatore, sia emotivamente che mentalmente?
Speriamo che vi si possano immergere per 37 minuti lasciandosi andare, godendoselo.
Abbiamo registrato reazioni molto forti, ed è una bella cosa.
Sarebbe stato inutile produrre arte annacquata, gettare un’altra goccia sempre uguale in un oceano già saturo.

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