I Licorice Trip ci raccontano il singolo “Mexicaña”

mar 20, 2024 0 comments

I Licorice Trip nascono da un incontro/scontro fortuito di quattro viaggiatori, Domenico Vescia (chitarra e Voce), Salvatore Giorgio (chitarra), Gabriele Caruolo (basso) e Angelo Dell’Olio (batteria). I quattro provenienti dal cuore pulsante della Puglia costiera sono accumunati da un’unica passione, quella del sound proveniente dal deserto californiano.

Quello dei Licorice Trip è un viaggio che parte da un luogo ben definito ma non rimane fermo all’ombra di un Joshua Tree nel deserto di Sonora, si snoda attraverso praterie sonore ricche di contaminazioni: dalla piovosa Seattle, avventurandosi per le tortuose vie del prog, sino ad approdare ai lidi più riflessivi e introspettivi del post rock moderno. Questo viaggio è fitto di atmosfere e sensazioni differenti, ricco di tante storie diverse fatte di serial killer, rapimenti alieni, di donne che leccano i pomelli delle porte come atto sessuale, di battaglie perse, vinte o ancora in corso, storie di spiriti guida dispersi nel tempo e poi ritrovati nel momento giusto. I Licorice Trip sono un insieme di narrazioni che si intrecciano fra loro pur rimanendo entità distinte. Suoni liquidi, caldi, alle volte inquieti altre volte suadenti e accoglienti saranno il vostro mezzo di trasporto per questo viaggio musicale. Non c’è limite al numero di passeggeri, i Licorice Trip vi aspettano a bordo!
 
Cosa vi ha ispirato a scegliere "Licorice Trip" come nome per la vostra band?
 
Non chiedeteci perché ma ci trovavamo in uno di quei sexy shop automatici, avete presente quelli con i distributori? Il progetto Licorice Trip era nato ma non sapevamo ancora come si sarebbe chiamato,  ecco che in nostro soccorso si apre una tendina del distributore automatico del sexy shop e compare un plug anale nero e sulla sua confezione la scritta “Licorice Dip”. L’abbiamo preso come un segno del destino solo che al “Dip” abbiamo preferito “Trip” che è sicuramente più attinente alla nostra musica.
 
Potete condividere con noi come è nata l'idea di utilizzare la figura di un antico guerriero Azteco, incarnato da una Chihuahua di nome Honda, per esprimere il tema dell'identità di genere?
 
I chihuahua discendono dai Techichi, antichi cani considerati sacri dalla civiltà Tolteca prima e poi anche da quella Azteca. Di fatto quindi non ci siamo inventati nulla, Honda esiste davvero e nel suo Dna ha lo spirito guerriero delle antiche popolazioni precolombiane. Sul perché è impegnata in questa battaglia sull’identità di genere c’è davvero poco da dire: chiunque, persino i veterinari, confondono il sesso di Honda e le danno del maschio quando invece è femmina. Più di una volta mi è capitato di immaginare Honda seccata da questo continuo misgendering e più di una volta sono stato diretto testimone della sua protesta in tal senso. Quello che abbiamo fatto è stato solo riportare la sua testimonianza.
 
Quali sono i principali messaggi che sperate di trasmettere agli ascoltatori attraverso "Mexicaña", considerando il suo contesto di protesta e affermazione dell'identità?
 
Un messaggio molto semplice: non importa la tua taglia l’importante è farti sentire e far valere le tue ragioni sempre e comunque. Honda in questo è davvero molto brava e speriamo possa essere di ispirazione a molti.
 
Parlando di contesto storico e culturale, quanto ritenete importante sia per voi e per la vostra musica rispettare e riflettere sulle tradizioni e le credenze delle culture antiche come quella Azteca?
 
In generale è sempre bello studiare e approfondire le culture e la storia passata, è sempre un’ottima occasione per ampliare i propri orizzonti e comprendere meglio cosa ha contribuito a rendere il mondo quello che è oggi. Nello specifico però non c’è nessun legame diretto della nostra musica con quelle che sono tradizioni e credenze delle culture antiche, è Honda che ha questa discendenza Azteca e noi l’abbiamo solo raccontata.
 
Cosa possiamo aspettarci dal vostro prossimo album? Ci sono nuovi suoni o tematiche che avete esplorato in questo lavoro?
 
E’ un album dove esploriamo il concetto di dualismo complementare in cui due cose che partono in antitesi possono incontrarsi per creare nuovo senso. Nell’album narriamo diverse storie alcune orrendamente vere, altre vere ma mai avvenute e altre ancora solo immaginate, tutte le storie di cui parliamo unite nel contesto dell’album creano una narrazione coerente ed unitaria. Possiamo dirvi che si parlerà di Cannibali giapponesi, di strane pratiche sessuali, di rapimenti alieni e di crisi di panico, come dicevo c’è una narrazione coerente e lasciamo agli ascoltatori il piacere di scoprirla o di crearla secondo la propria volontà, perché quello che vogliamo è proprio fornirvi stimoli e suggestioni sonore senza indicarvi nessuna direzione specifica su come interpretarli.

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