Oops: libera parola di suono rock

nov 8, 2023 0 comments
 

Un titolo evocativo come “Bestie e Dei”, un viaggio introspettivo che poco ha a che fare con le abitudini terrene. Siamo dentro le liriche di un esordio discografico assai interessante se non fosse che l’ermetismo pare assai ostico e acido nel porre distanze che la nostra normalità non sa bene come gestire. Si rischia di scappare dal primo disco degli Oops, che dal moniker suggeriscono un inciampo nel normale fluire delle cose. E invece si deve restare e misurare tutto con attenzione…
 
Partiamo da questa copertina… sembra un cuore ma non è… un frutto… l’amore? La passione? Cosa?
In copertina una melagrana ed è un riferimento alla mitologia Greca, e quindi al titolo dell'album. Persefone fu rapita da Ade, Dio dell'oltretomba, e costretta a mangiare sei chicchi di melagrana. Da quel momento Persefone è costretta a passare sei mesi nel mondo dei morti, diventando regina dell'oltretomba. Per i sei mesi rimanenti torna sulla terra facendola fiorire. La melagrana per noi è anche un simbolo che unisce mondo reale e ultra terreno.
 
E poi il sangue… anzi il nettare… come la leggiamo?
il nettare che cola simile a sangue va, in qualche modo, a sottolineare l'anima viscerale e sanguigna del disco.
 
Per voi oggi chi sono le bestie e chi gli eroi?
Le bestie, in questo disco, vivono in due dimensioni separate. Nel mondo reale viene omaggiato il ruolo terapeutico che gli animali possono assumere nelle relazioni con l'uomo. E questa è la  dimensione positiva. Poi c'è una dimensione oscura e introspettiva, e qui le bestie assumono una connotazione negativa, sono la rappresentazione dei disturbi del comportamento e più in generale della sfera affettiva. Il concetto di eroe ci ha sempre annoiato abbastanza per il carico di tossica retorica che si porta dietro, invece ci interessa più che altro dal punto di vista letterario, con il suo viaggio verso una destinazione precisa, pieno di ostacoli e pericoli, come può essere il viaggio verso il benessere mentale.
 
E nella sua ricerca introspettiva, questo disco può dirsi “sociale”?
Questa è buona domanda, onestamente non penso si possa definire un disco sociale, è un po' un suo limite ma allo stesso tempo una caratteristica peculiare. È un disco in cui le tematiche come il consumismo o la questione palestinese  non vengono affrontate in modo analitico o puramente politico, ma semplicemente evocate con uno stile personale per definire gli elementi del reale,  sovrapposti agli gli elementi immaginifici.
 
Un video ufficiale… come ve lo immaginate?
Il video del primo singolo Balene, esiste, vive, nuota, ed è venuto come ce lo immaginavamo, semplice ed efficace.

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